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Prima di usare i Big Data impariamo a usare gli Small Data

Buongiorno albergatore,

come stai? Tutto bene?

Giorni fa leggevo uno di quegli articoli riempipagina che ogni tanto vengono fuori sui vari blog e che parlano del futuro.

Tipo “Il futuro dell’arredamento in 12 trend”, “L’immobiliare del futuro secondo queste 10 startup”, “5 innovazioni che definiranno il futuro delle smart city”.

In particolare l’articolo che stavo leggendo elencava tra i fattori strategici futuri degli alberghi i big data.

Sono anni che si parla di Big Data nel settore. Dove sono questi Big Data, cosa faremo con questi Big Data, quali saranno questi Big data, eccetera.

E mi sono accorto che c’è un problema. Molti albergatori non usano neanche gli “Small Data” che hanno oggi.

Io non so se tu sei uno di questi albergatori o sei uno di quelli che gestiscono i propri dati bene, però ti mostro cosa faccio io. Magari uno spizzico lì, un boccone là, qualcosa può essere utile anche a te.

Allora nella gestione dei dati ci sono quattro elementi fondamentali che devo gestire: strategia, raccolta, organizzazione e utilizzo

Strategia: è l’elemento che fa da cappello a tutto. Avere una strategia vuol dire pensare prima a cosa si vuole ottenere e, in base a questo, valutare tutti gli elementi tecnici: chi raccoglie i dati, come, quali dati, con che tempistiche.
Esempio – Strategia: voglio capire se posso ridurre la varietà di bottiglie di alcolici al bar perché ho l’impressione che vengano sempre vendute le stesse bottiglie mentre alcune sono lì quasi per bellezza (ce l’hai anche tu la bottiglie di Galliano al bar? Hai mai visto il tuo barman usarla?). Quindi decido che creerò un foglio excel su cui trasferire tutte le comande del bar relative a ogni vendita di alcolici.

Raccolta dati: l’attività vera e propria di compilazione del database con i dati che servono. Quando dico “database” intendo semplicemente un qualsiasi “posto” dove c’è una tabella organizzata che posso compilare semplicemente. Quindi un foglio di carta o excel vanno benissimo. Non devo per forza avere un software.
Esempio – Raccolta dati: prendo fisicamente ogni comanda del bar e trascrivo sul foglio excel che ho creato gli ordini di alcolici.

Organizzazione dei dati: comprende tutte le attività di manipolazione dei dati per dargli una leggibilità e un’utilità. La maggior parte dei dati non significa niente se presi singolarmente ma devono essere elaborati perchè prendano senso.
Esempio – Organizzazione dei dati: siccome un semplice elenco delle comande non mi serve a niente devo innanzitutto tradurre gli ordini in consumo di alcolici (quanti ml di rum vengono usati per ogni Mojito?) e poi ordinare gli alcolici dal più consumato al meno consumato. Così ho una bella lista di quello che è stato consumato e quanto ne è stato consumato.

Utilizzo dei dati: sono le azioni che attuo in seguito alle attività precedenti. Campagne di marketing, modifiche all’operatività, definizione di premi di produzione, etc.
Esempio – Utilizzo dei dati: con la mia bella lista delle bottiglie di alcolici vado dal mio barman e ci sediamo a fare due chiacchiere su come migliorare le cose. Gli faccio vedere che il Galliano effettivamente non lo beve nessuno quindi lui consiglia di fare un cocktail promozionale con quel liquore finché non finiamo la bottiglia e così liberiamo un posto in bottigliera. E poi gli dico che di quel fantastico Gin sardo che stava spaccando di brutto in Costa Smeralda l’anno prima e che lui mi ha tanto consigliato di comprare ne ha vendute solo due porzioni negli ultimi 6 mesi e che quindi se non si sbriga a venderle più velocemente non lo ascolto più nei suoi consigli.

Adesso pensa a quante cose puoi fare con tutti quei bei dati su cui puoi lavorare. Un bel po’ non è vero?

Bene, allora ci vediamo la prossima volta. Vedo che hai smania di fare un po’ di prove.

A presto albergatore